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KITESURF

Incidenti con il kitesurf

10 regole di sicurezza

Troppi incidenti con il kitesurf? Il kitesurf è troppo pericoloso? Il kitesurfing è uno sport estremo?
Sono domande che risuonano nel web in questo periodo perchè purtroppo non è un buon periodo per gli incidenti con il kitesurf. Negli ultimi mesi si sono susseguiti parecchi incidenti nel kitesurf, alcuni dei quali tragicamente fatali. Quando succedono incidenti del genere è naturale cercare di analizzare i fatti per capire cosa poteva esser fatto per evitare l'incidente e ci si chiede se sarebbe potuto succedere anche a noi.



Quando leggo di qualche brutto incidente di kitesurfing non posso fare a meno di pensare a quelli cui ho assistito di persona, uno in particolare mi viene sempre in mente in questi frangenti.

Dinamica di un incidente di kitesurf

Qualche tempo fa mi trovavo a Calambrone a fare kitesurf con il solito gruppetto di amici. Era una di quelle classiche giornate invernali di libeccio, che significa vento forte e rafficato e brutto tempo. Stavamo già tutti uscendo dall'acqua, preoccupati dai nuvoloni neri che si avvicinavano sempre più in fretta. Io stavo già ripiegando la vela quando mi si avvicina un ragazzo che mi chiede come fosse il vento. Gli rispondo che stavamo tutti andando via perchè arrivava il temporale. Come se niente fosse lui prende la sua vela dalla macchina e arma il kite, dopodichè chiede ad un ragazzo che era con me di aiutarlo ad alzare la vela. Il mio amico cerca invano di dissuaderlo: “ Ho la vela nuova, devo assolutamente provarla e vedere come vola, un paio di bordi ed esco”, dice il tipo. Lo guardo fare segno in su con il pollice, poi vengo distratta dalle prime gocce di pioggia. Questione di attimi e lo vedo balzare in aria con la coda dell'occhio ed atterrare di testa una cinquantina di metri più in là, fra le canne di bambù. Ricordo come fosse ieri la corsa verso quel corpo immobile ed i lunghissimi attimi che ci sono voluti prima che uno di noi gli fosse abbastanza vicino da vedere se respirava. Respirava. Se l'è cavata con qualche frattura ed un giretto in ambulanza, ma sarebbe potuta andare peggio, molto peggio.

Cosa è andato storto e perchè?

Mentre alzava la vela è arrivata una raffica che ha colto il kiter impreparato. Lui ha commesso il classico errore di aggrapparsi alla barra. Tirando la barra a sé ha trasformato il kite in una catapulta che lo ha scaraventato in aria per poi andare a sbattere violentemente e senza controllo a terra. Questo per rispondere alla domanda sul cosa, mentre riguardo al perchè direi che si trattava di un principiante che ha commesso una serie di errori, uno più grave dell'altro.
Il primo errore è stato ovviamente di sottovalutare le condizioni meteo.
In secondo luogo ha peccato di superbia, sopravvalutando le proprie capacità e non ascoltando chi gli consigliava di non provare ad uscire.
Il terzo errore è stato di alzare il kite verso terra, anziché verso il mare e per finire ha tirato la barra a sé, quando doveva invece lasciare tutto.

Credete che si sia trattato di un caso isolato? Purtroppo no. Di incidenti di kitesurf simili potrei raccontarne parecchi e come me chiunque faccia kitesurf da un po' di tempo e non sempre purtroppo a lieto fine. Distrazione, errata valutazione del pericolo, sopravvalutazione delle proprie capacità sono troppo spesso all'origine di incidenti con il kitesurf che, a volte, potrebbero essere evitati semplicemente concentrandoci su quel che stiamo facendo. Perchè se è vero che gli elementi naturali non possono esser controllati al 100% è anche vero che i segnali per prevedere eventi meteo marino pericolosi in genere sono proprio davanti ai nostri occhi, mentre l'errore del pilota in genere può essere evitato mantenendo alto il livello di attenzione e concentrazione. In questo senso il kitesurf non è molto diverso da altre attività più comuni come guidare una macchina, andare in bicicletta o sciare.

Il kitesurf non è uno sport particolarmente pericoloso in sé, o almeno non più di altri molto più comuni, a patto però di avvicinarcisi correttamente e frequentando un buon corso con un istruttore qualificato, rispettare sempre le norme di sicurezza e seguire il buon senso che dovrebbe tenerci fuori dall'acqua con forti venti di perturbazione, temporali in arrivo, mare in tempesta ed in generale in tutte quelle condizioni che non siamo sicuri di poter gestire con tranquillità. Fare kitesurf in estate, con brezze termiche da 15 nodi ed acqua piatta è tutt'altro sport che affrontare venti che soffiano a 30 nodi ed onde ben sopra la testa.

Ecco qui 10 regole di buon senso per la tua sicurezza.

Una serie di regole e consigli che tutti conosciamo già molto bene, ma non sempre rispettiamo. Rileggerle può servire a ripensarci prima della prossima uscita... 

1. CONOSCI TE STESSO

Non intendo filosoficamente, ma semplicemente di conoscere le proprie capacità e soprattutto i propri limiti. Riconoscere il proprio livello è fondamentale per non trovarsi in situazioni che non si è in grado di gestire e quindi potenzialmente pericolose. Oltre alle proprie capacità è importante essere onesti sulla propria forma fisica, perchè sopravvalutarsi può costare caro. Quanto spesso esci con il kite? Quando non sei in acqua ti alleni regolarmente? Il fatto che la scorsa estate tu navigassi tranquillamente e riuscissi a chiudere salti e rotazioni, non ti rende automaticamente in grado di uscire con una perturbazione invernale, dopo aver trascorso gli ultimi 6 mesi lontano dall'acqua e davanti ad una scrivania...

 

2. CONOSCI LO SPOT

Soprattutto quando esci in uno spot nuovo non fiondarti subito in mare. Prenditi il tempo necessario ad osservare eventuali ostacoli e pericoli. Ci sono dei frangiflutti? Rocce che affiorano? Zone con acqua troppo bassa? Quando arrivi in un nuovo spot è un'ottima prassi chiedere a qualcuno del posto delle dritte e non solo sui pericoli ma anche sulle condizioni meteo locali.
Non tutti gli spot sono adatti ad un principiante e non tutti gli spot sono adatti al kitesurf. Se un local ti dice che quello non è il posto per te, non è detto che lo faccia per avere più spazio per sé e tener lontani i forestieri... So bene che troppo spesso il localismo è tutt'altro che un aspetto positivo di questo sport, tuttavia a volte è così. Dagli il beneficio del dubbio.

 

3. ATTENZIONE AL METEO

Le condizioni meteo marine sono quella componente esterna con la quale ci misuriamo nel kitesurf. Il presupposto dovrebbe sempre essere il rispetto per queste forze, e magari anche un giusto timore reverenziale perchè vento e mare possono letteralmente spazzarci via con una facilità impressionante.

Oggi per fortuna abbiamo molti strumenti a disposizione per ridurre al minimo gli imprevisti meteo, ma è importante usarli tutti correttamente. Le previsioni e gli eventuali allerta meteo, ovviamente sono il primo strumento. In spiaggia poi è importante non lanciarsi in mare a capofitto ma prendersi il tempo per osservare la situazione e la sua evoluzione. So bene che siamo sempre tutti di corsa e cerchiamo di ritagliarci delle uscite fra altri mille impegni, ma la fretta è nostra nemica. Arrivati in spiaggia prendetevi il tempo per guardarvi intorno, osservate gli altri kiters in mare, se ci sono, scambiate due parole con quelli in spiaggia, chiedete com'era prima che arrivaste (si lo so che la risposta è sempre “era meglio prima” e “sarà meglio dopo che sarai andato via”... ma a volte si raccolgono anche informazioni utili) guardate se all'orizzonte ci sono nuvole e se sono minacciose o addirittura se ci sono temporali intorno a voi. Misurate il vento con un anemometro, se non siete abbastanza esperti da valutarlo senza questo strumento, e non fatelo per 5 secondi ma per 5 minuti o anche di più per valutare le raffiche. Variazioni di intensità superiore a 10 nodi sono un pericolo. Se poi oltre a variare l'intensità varia repentinamente anche la direzione il pericolo aumenta in maniera esponenziale.

Tenete a mente che venti forti, sopra i 20-25 nodi, non sono indicati per un principiante, mentre per quanto riguarda la direzione attenzione ai venti che tendono a portarvi al largo. Con il vento che soffia da terra verso il mare è chiaro che non è il caso di uscire senza una barca di supporto, ma anche se il vento è leggermente side off potreste avere problemi. All'opposto il vento che soffia dritto dal mare a terra non è certo ideale per un principiante.

 

4. ATTENZIONE AL DECOLLO DEL KITE

Il momento di alzare il kite è forse il più delicato e senz'altro uno di quelli che registra il maggior numero di incidenti nel kitesurf. Prima di alzare il vostro kite verificate sempre che le linee siano connesse correttamente e siano libere. Non sottovalutate mai la scelta del punto in cui alzare il kite. Deve essere un'area ampia e sgombra da pericoli, quindi niente ombrelloni sottovento, persone o addirittura stabilimenti balneari. Alzate sempre il kite verso il mare piuttosto che verso terra. In questo modo un qualsiasi errore vi farà volare in acqua invece che sulla spiaggia.
A questo vorrei aggiungere di soffermarvi un attimo per fare un ripasso mentale su direzione del vento e direzioni di power zone e bordo finestra, prima di impugnare la barra. Purtroppo si vedono troppo spesso kiters che cercano di alzare la vela in posizioni scorrette.

5. NON TENERE IL KITE ALLO ZENITH

Una volta alzato il kite, uno degli errori più comuni è di portarlo sopra la propria testa o di tenerlo allo zenith mentre si chiacchera o altro fermi in spiaggia. Considerare lo zenith una posizione neutrale è un grave errore che può implicare due diversi pericoli. Il primo è che il kite potrebbe collassare su sé stesso per un improvviso buco di vento, più probabile in caso di vento rafficato o debole. Se in concomitanza con la caduta della vela il kiter cerca di recuperare la situazione con un movimento sbagliato è facile ritrovarsi con un kite improvvisamente in piena potenza con quel che ne consegue. L'altro pericolo, se possibile ancora più grave sebbene più remoto, è quello del Lofting cioè il sollevamento improvviso ed inaspettato del kiter da parte di una raffica. In questi casi la prevenzione è l'unica vera difesa perchè un tempo di reazione anche di un solo secondo potrebbe essere troppo ed una volta in aria potrebbe essere già troppo tardi per sganciarsi, mentre il controllo della vela potrebbe risultare impossibile. Ma come evitare prevenire il pericolo del Lofting? Semplice, sostando il meno possibile in spiaggia con la vela alta ed in ogni caso non tenendola mai allo zenith ma a circa 45° in direzione del mare. In questo modo una eventuale raffica ci trascinerà verso il mare e non ci solleverà verticalmente sulla spiaggia.

 

6. NON SOTTOVALUTARE IL RISCALDAMENTO

Non capita quasi mai di veder entrare in acqua un surfista senza aver prima fatto un po' di riscaldamento e stretching. Nel mondo del kitesurf invece chi fa riscaldamento prima di entrare in acqua è una mosca bianca. Eppure qualche semplice saltello, un po' di affondi sulle ginocchia e qualche esercizio per le spalle e le braccia possono davvero salvarvi da molti traumi.
Vi sembra di sprecare minuti preziosi che potreste trascorrere in acqua? Possono esser sufficienti anche solo 5 minuti ed in più potete usare questo tempo per studiare lo spot e le condizioni meteo.

 

7. CHECK ATTREZZATURA E DISPOSITIVI DI SICUREZZA

Verificare il corretto funzionamento dei dispositivi di sicurezza è una buona abitudine che non dovrebbe mai esser sottovalutata. I dispositivi di sgancio rapido dovrebbero esser provati ogni volta perchè sabbia e salsedine potrebbero bloccarli. Affinchè raggiungerli sia per voi un automatismo portate la vostra mano sopra lo sgancio e simulate il movimento. Fatelo ogni volta prima di alzare l'ala e diventerà un gesto istintivo.

Allo stesso modo, prima di ogni uscita si dovrebbe verificare che il tagliacavi sia al suo posto e facilmente raggiungibile e si dovrebbero sempre indossare un impact vest ed un caschetto... ancor più indispensabili in caso di uscite con l'hydrofoil.

 

8. NON SALTARE IN SPIAGGIA

Il kitesurfing si fa in acqua, non in spiaggia. Giocare in spiaggia con la vela è pericoloso. Una volta alzato il kite vai subito in acqua.

Altrettanto pericolosa è la pessima abitudine di fare i propri tricks vicinissimi alla spiaggia, sul bagnasciuga, con solo pochi centimetri di acqua sotto la tavola. Per molti è solo esibizionismo, mentre altri, soprattutto principianti, temono di avventurarsi lontano da riva, dove non toccano. Niente di più sbagliato, dato che l'acqua poco profonda è un pericolo decisamente maggiore per le caviglie e non solo.

 

9. NON USCIRE DA SOLO

Avere qualcuno che ti tiene d'occhio, anche dalla spiaggia, è molto più che una gratificazione per il tuo ego. E' una regola che potrebbe salvarti la vita.

Inutile dire che se invece siete voi a vedere un kiter in difficoltà dovete cercare di non sottovalutate mai la situazione. A volte si commette ingenuamente l'errore di pensare che il kiter abbia tutto sotto controllo, che magari stia solo aspettando la raffica giusta per rialzare la vela. La verità è che non possiamo sapere cosa sia successo e se sia in grado di risolvere da solo il problema o meno. In questi casi sempre meglio assicurarsene di persona, raggiungendolo con un bordo.

 

10. CONOSCI E RISPETTA LE PRECEDENZE

Non ti sogneresti di guidare una macchina senza rispettare le precedenze, giusto? E allora perchè con il kitesurf dovrebbe esser diverso? Conoscere le precedenze e rispettarle è assolutamente obbligatorio per evitare incidenti. Eppure scommetto che anche voi come me vi siete imbattuti in kiters che non avevano idea del significato di espressioni come Mura a dritta... 

Per concludere con un sorriso ecco un esilarante video di Jeremie Tronet sui 10 errori più comuni fra i principianti kiters... 

Pubblicato il 16 novembre 2018 | Blog > Tecnica: KITESURF

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