Al rientro dal nostro kite trip estivo, ecco una breve integrazione al test sullo Skinny Boy 2015, misura 8mq, il kite dedicato al wave riding di Blade kiteboarding che avevamo già recensito questo inverno. Rispetto alle prime impressioni, il nostro apprezzamento per questa vela, dopo svariate uscite in condizioni molto differenti fra loro, è non solo confermato ma anche accresciuto. Inoltre abbiamo provato il kite insieme a molti riders con abilità e caratteristiche differenti, dal principiante all’esperto, osservando il comportamento della vela in mano a ognuno.
Partiamo dal range di vento. Lo Skinny boy 8mq, utilizzato con un surfino da kitesurf di medio volume (noi lo abbiamo utilizzato con il Kwad Jimmy Lewis in misura 5’7’’ strapless e 5’4’’ con strap) permette ad un rider di 70kg di planare già dai 14-15 nodi e di restare in acqua surfando tranquillamente, anche strapless, fino ai 30 nodi abbondanti. E all’interno di questo range di vento di tutto rispetto lo skinny boy si comporta sempre nello stesso modo. Lo Skinny Boy è un kite estremamente prevedibile, molto progressivo nell’erogazione e nella gestione della potenza: l’aggettivo più frequente utilizzato da chi lo ha provato per descriverlo è “comodo”. Anche quando le condizioni non sono ideali, quando il vento è forte e veramente rafficato, questo kite permette di restare in acqua divertendosi. Anche da sganciato le sue qualità restano invariate.
Lo skinny boy è un kite che si fa apprezzare da tutti fin dai primi bordi: i principianti lo trovano un kite sicuro e facile, i freerider ne amano la trazione costante e la fluidità, e naturalmente i wave-rider, a cui il kite è dedicato, che grazie alla sua erogazione progressiva della potenza non si sentono mai portar via da un’onda dalla vela e durante la surfata si trovano sempre il kite “nel posto giusto al momento giusto”.
C’è tuttavia una parte di kiters a cui questo kite non piacerà: chi ama il freestyle e cerca in un’ala caratteristiche di esplosività.
Il paragone con il Trigger, il cavallo di battaglia di Blade kiteboarding ormai alla sua 7° edizione, è d’obbligo.
Il Trigger, soprattutto nella sua versione 2015, è un kite più polivalente, più reattivo e un più esplosivo: un kite che si presta molto bene al waveriding, ma anche al freestyle. La differenza sostanziale è nella gestione/erogazione della potenza che si traduce poi in stili di surfata differenti: lo skinny mantiene sempre un leggero tiro che permette di surfare l’onda quasi senza muovere la vela, il trigger viceversa richiede di accompagnare la surfata con il movimento dell’ala. Tutto ciò si traduce nella possibilità di salire più volte sulla stessa onda con lo skinny che con il Trigger.
Per quanto riguarda la Barra, si tratta della stessa per tutti i modelli e le misure di kites di Bladekiteboarding: la UNIBAR, una barra ben fatta e ben colaudata, resistente e semplice, senza inutili complicazioni.
Lo Skinny boy vola con linee da 19 metri, il Trigger con linee da 19+4 metri.
La Sacca (la stessa del Trigger, cambia solo la grafica) merita una piccola nota positiva: ben fatta e ampia può contenere comodamente due vele.
CI E' PIACIUTO: Gestione della potenza e "comodità" anche nei venti più rafficati
NON CI E' PIACIUTO: Lo shape della vela fa si che quando è appoggiata in spiaggia la L.E. risulti sempre leggermente sollevata... attenzione a posizionarla bene!
Pubblicato il 23 agosto 2015 | Blog > Test: KITESURF