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KITESURF | SURF

Kitesurf e Surf trip in Marocco

Kitesurf a Essaouira e surf a Taghazout

Il Marocco era da tempo nella mia lista di destinazioni da visitare per un kite e surf trip. Fin'ora però non c'era mai stata l'occasione. Questa volta si è verificata una serie di coincidenze a cui non potevamo davvero resistere fra cui la principale: biglietti ryanair a prezzi ridicoli. Ed è così che il 24 marzo siamo atterrati all'aereoporto di Marrakech, che per inciso è davvero bellissimo... peccato solo che la velocità non sia all'altezza dell'architettura. Credo di aver aspettato più di un'ora per la consegna dell'attrezzatura sportiva e anche di più per riuscire a ritirare la nostra Dacia a noleggio. 

Per la prima notte avevamo prenotato un Riad a Marrakech perchè per fortuna alcuni amici ci avevano avvisato che probabilmente ci avremmo messo un po' ad uscire dall'aereoporto e il viaggio per Essaouira è abbastanza lungo da fare di sera. Siamo partiti per Essaouira la mattina seguente, subito dopo colazione. Abbiamo impiegato circa 3 ore a raggiungere la destinazione, fermandoci solo per vedere da vicino un albero di Argan pieno zeppo di capre, evidentemente fatte arrampicare lì dai pastori in cerca delle monete dei turisti che come noi si fermavano per fare un foto.

Kitesurf a Essaouira

Quando siamo arrivati a Essaouira era quesi mezzogiorno c'era già un vento bello teso e si intravedevano diverse vele in aria già dalla strada. Seguendole ci siamo ritrovati senza difficoltà nel parcheggio di fianco all'Ocean Vagabong un ottimo lounge bar direttamente sullo spot di kitesurf dove ci siamo subito installati in modo che mentre uno di noi si buttava in mare, l'altro poteva mangiare qualcosa con Lorenzo e poi viceversa. 

La spiaggia di Essaouira è una gigantesca baia lunga circa 4km che si trova a sud del paese. La zona kite è nella parte più a Sud, proprio davanti all'Ocean Vagabond ed al parcheggio. In spiaggia oltre ai kite c'erano decine di cammelli, cavalli e quad che viaggiano come pazzi. Sullo spot ci sono anche un paio di surf shop che offrono corsi, noleggio e assistenza. Nessun pericolo, niente scogli, neppure in mare. Le previsioni parlavano di 25-30 nodi e onde di un paio di metri. In realtà appena arrivati ci siamo resi conto che erano un po' troppo ottimistiche! Comunque abbiamo montato la 8mq e siamo entrati subito in acqua: prima Sergio, poi toccava a me. Il vento era sui 20 nodi, direzione nord-est (che è la prevalente da queste parti), molto rafficato. 
Quando siamo entrati in acqua c'era bassa marea. Le onde c'erano, alte quasi un paio di metri ed anche abbastanza lunghe ma davvero ripide e velocissime. Molto difficili da surfare. Sicuramente con l'alta marea sarebbero divenute più semplici, ma purtroppo non potevamo aspettare la sera perchè volevamo spostarci a Taghazout per fare surf dato che le previsioni non davano altro vento per i giorni seguenti. Ci siamo comunque goduti tutto il pomeriggio in mare. Con noi c'erano pochi altri kiters. Un bello spot, molto divertente sia per chi cerca le onde che per chi preferisce fare freesyle. L'unico aspetto negativo qui è il colore dell'acqua, marrone, e la puzza di petrolio.

Diciamo che se venite con accompagnatori non kiters, difficilmente troveranno invitante fare un bagno. In compenso mentre fate kite potranno rilassarsi al bar sulla spiaggia, che fra l'altro serve anche birra e cocktail vari (una rarità in marocco) e passeggiare fra le mura della città fortificata di Essaouira. La città bianca (com'è soprannominata) merita senza alcun dubbio una visita. L'ho trovata davvero molto affascinante, soprattutto la Medina.

In viaggio da Essaouira a Taghazout

Ci lasciamo alle spalle Essaouira per partire alla volta di Taghazout percorrendo la strada costiera che ci permette di farci un'idea degli spot di questa zona. 

Facciamo una breve sosta a Sidi Kaouki, spot famoso sia per il surf che per il kitesurf ad appena mezz'ora in direzione sud dalla spiaggia di Essaouira. Qui abbiamo visto onde di qualità nettamente superiore rispetto alla baia Essaouira, destre e sinistre molto lunghe, che rompono sul fondale sabbioso. La direzione del vendo è leggermente side off e i local ci hanno detto che in genere soffia appena più forte che ad Essaouira (in realtà non tutti concordavano su questo fatto). Pur non essendoci pericoli o ostacoli non è uno spot per principianti perchè qui le onde possono essere anche impegnative. Veramente a malincuore lasciamo Sidi Kaouiki senza buttarci in mare, ma purtroppo avevamo ancora parecchia strada prima di arrivare a Taghazout e non volevamo arrivare a notte fonda.

Dopo quasi due ore di macchina raggiungiamo Imsouane, nota destinazione surf: una piccolissima cittadina affacciata su un promontorio a picco sul mare. Imsouane è un paese di pescatori molto frequentato da surfisti. Qui ci sono due surf spot: la baia che offre un'onda morbida, adatta a tutti i livelli e rinomata per la sua lunghezza, la cattedrale un point break più aggressivo e potente. Purtroppo quando siamo passati noi non c'era condizione...

Proseguiamo oltrepassando altri surf spot: Tamri, un beach break molto consistente che spesso lavora anche quando a Taghazout è flat, ma purtroppo è esposto anche al vento da nord, Boilers con la sua destra potente, killer point il point break più consistente della zona, e finalmente il celebre Anchor Point all'estremità nord della baia di Taghazout le cui destre, quando lo swell è veramente grosso, ti possono portare attraverso tutta la baia fino in paese.

Surf a Taghazout

Taghazout è una delle destinazione più gettonate per un surf trip in Marocco: un piccolo paesino di pescatori in cui sono più le scuole di surf degli abitanti. Quando lo abbiamo visto noi, a marzo 2018, però non era molto attraente perchè il paese era trasformato in un cantiere a cielo aperto. Tutte le strade, o per meglio dire i viottoli, erano attraversate da profondi scavi per dotare il paese di fognature. Polvere, sporcizia e puzza ovunque. Un gran caos che non credo potrà esser sistemato tanto presto. Per fortuna non avevamo scelto Taghazout come base, ma avevamo affittto una casetta a Tamraght, il paesino successivo.

La nostra casetta si trovava ad Aourir sulla spiaggia di Banana, nei pressi della foce di un fiume quasi completamente asciutto, all'interno di un residence con 5 o 6 casette disposte attorno ad una piscina. Quando siamo arrivati era già buio, per cui non siamo potuti andare a curiosare in spiaggia per vedere lo spot. La mattina seguente, appena svegli, siamo saliti sul tetto-terrazzo della casetta da cui si aveva un'eccellente vista della baia delimitata a nord da un piccolo promontorio, mentre a sud la spiaggia proseguiva per diversi chilometri, interrotta ogni tanto da propaggini di roccia che toccavano il mare. C'era già una bella destra che srotolava dalla punta verso la baia, quindi ci siamo buttati subito in mare.

Le onde non erano molto grandi, ma lunghe, lisce e di ottima qualità. Un bel point break su fondale misto di scoglio e sabbia. Lungo la baia c'erano altri point, qualcuno un po' più impegnativo.

I giorni seguenti abbiamo esplorato gli altri point della baia ed i surf spot vicini. In particolare i surf spot di Panorama, Devil's Rock, Hash Point. Purtroppo il meteo non è stato dalla nostra parte e le condizioni non sono state un gran che. La maggior parte degli spot più conosciuti non ha lavorato, o almeno non come avrebbe potuto. Nonostante questo siamo riusciti a surfare tutti i giorni, più volte al giorno. Non è stato difficile, anche dal poco che abbiamo potuto vedere, immaginare la perfezione e la bellezza di queste onde nelle giornate buone. Anche con swell piccoli come quelli che abbiamo trovato noi erano onde lunghe, pulite, perfette e con una buona potenza.

Le onde erano tutte piuttosto affollate, ma non tanto da non riuscire a surfare, anche perchè i point davvero non mancano. Inoltre la mattina presto e all'ora di pranzo non c'era quasi mai nessuno.

Fra una sessione e l'altra ci siamo anche dedicati ad esplorare i dintorni, spingendoci fino alla vicina Agadir ed al suo Souk pieno di ogni sorta di frutta, frutta secca, verdure, spezie. Nel mio immaginario il Marocco era un paese semi desertico, un susseguirsi di dune di sabbia e altipiani con scarsa vegetazione. Niente di più sbagliato. 

La gente del posto si è rivelata per lo più molto gentile e cordiale e in breve abbiamo preso confidenza con la prassi di lasciare qualche moneta ai parcheggiatori abusivi o a chi ci dava indicazioni, e mi sono anche divertita con le contrattazioni all'ultimo centesimo.

L'ultimo giorno lo abbiamo dedicato ad esplorare Marrakesh ed il suo souk. La città di Marrakesh merita davvero una visita, mi ha affascinato con i suoi colori, il suo dedalo di stradine, la piazza piena di incantatori di serpenti e scimmie. Oltretutto l'ho trovata molto più pulita ed ordinata di quanto mi aspettassi.

Meteo

Siamo stati in marocco l'ultima settimana di marzo. Statisticamente è ancora un buon periodo per il surf, meno per il kitesurf. La stagione delle onde infatti in questa regione va da novembre ai primi di aprile, mentre quella del vento da maggio - giugno a settembre.

Per quanto riguarda le temperature abbiamo trovato fresco a Marrakesh ed Essaouira. A Essaouira sicuramente per via del vento forte in spiaggia non era particolarmente caldo, comunque trovando un riparo si riusciva a stare in costume.

A Taghazout era molto più caldo, anche di sera. Diciamo sui 25° e più di giorno e sui 20° di sera. Un paio di giorni sono stati caratterizzati da foschia e vento dal deserto, con temperature più alte e tanta sabbia nel cielo... quella che alle Canarie chiamano Calima e che in fatti negli stessi giorni soffiava anche là.

L'acqua è fredda più fredda che alle Canarie per intendersi. Noi eravamo con la 4/3 e si stava bene, anzi qualche volta abbiamo rimpianto i calzari.

Marocco: Luci ed ombre

Vorrei poter concludere così questo report, ma non sarei onesta se non raccontassi anche ciò che purtroppo mi ha colpito negativamente: la sporcizia, soprattutto in spiaggia e in mare. Le spiagge sono invase dalla plastica. La mattina presto i marocchini radunano la spazzatura in piccoli cumuli e gli danno fuoco direttamente in spiaggia, così durante alcune sessioni che abbiamo fatto all'alba ci accompagnava l'odore acre di plastica bruciata. Al di fuori delle città più grandi, che sono molto più pulite e ordinate di quanto mi aspettassi, i cassonetti della spazzatura sono una rarità. Siamo riusciti a trovarne uno soltanto, nei pressi del camping per i turisti. L'acqua del mare poi non è da meno. Mi avevano avvisato che era marrone, ma pensavo per via della sabbia e dell'argilla circostante, invece emana anche un pessimo odore di petrolio misto a scarichi vari. Nel periodo in cui siamo stati noi in mare ci è capitato più di una volta di sentire puzza di cacca. Un giorno sono addirittura uscita dall'acqua per non rientrarci. Questa situazione mi è stata poi confermata da molti amici che sono stati in questa zona. Noi fortunatamente non abbiamo avuto problemi, ma comunque il consiglio è di fare rifornimento in farmacia prima di partire. Del resto a Taghazout stavano facendo adesso le fognature...
Concludo con un'ultima riflessione. Se pensate di venire in marocco per surfare onde inesplorate e percorrere strade selvagge, cambiate meta o datevi una mossa. Questo tratto di costa è praticamente un cantiere a cielo aperto dove si susseguono resort, condomini e hotel in costruzione. Adesso ci sono ruspe e cantieri ma immagino che da qui a un paio di anni i resort saranno terminati e pronti per accogliere carovane di turisti...

Merita venire qui a surfare? Secondo me sì e infatti sono decine, anzi centinaia i surfisti che affollano queste acque ed il motivo è che le onde sono davvero di qualità da novembre a marzo, mentre il vento soffia incessantemente nel resto dell'anno e ad Essaouira anche in inverno. Condizioni così possono far soprassedere su molte cose. Mi sembrava giusto però raccontare luci ed ombre, perchè leggendo gli altri report o le guide dei tour operator specializzati in surf e kite trip, questi aspetti non emergono mai. Sapendolo prima forse se ne resta meno impressionati e magari si accetta meglio la situazione, contestualizzandola nel quadro di un paese che ha fatto e sta facendo passi da gigante, ma non ancora in tutti i settori.  

Un'ultima nota. Purtropppo, proprio oggi, mentre scrivo questo report, ho ascoltato alla radio la notizia sconcertante dello sterminio, da parte del governo, di decine e decine di cani randagi o semi randagi in questa zona. Come al solito sono i più deboli a pagare il prezzo delle politiche sbagliate. 

Pubblicato il 01 maggio 2018 | Blog > Viaggi: KITESURF | SURF

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