Hai appena comprato tavola e attacchi nuovi e ti stai chiedendo quale sia la posizione giusta per montarli?
Oppure nelle ultime uscite non ti sei trovato bene con la posizione dei tuoi attacchi e vorresti modificarla?
Questo articolo non è risolutivo, nel senso che non troverai una regola valida sempre, universalmente, per chiunque... come forse speravi, però può senz'altro aiutarti fornendoti alcune "dritte" ben collaudate.
Il montaggio degli attacchi è decisivo per avere una tavola performante, esaltarne le caratteristiche e migliorarne le prestazioni, ma centrare la posizione giusta richiede un minimo di competenza.
La larghezza degli attacchi si chiama STANCE e si calcola misurando la distanza tra i due centri degli attacchi. Lo stance varia sia in funzione delll'altezza del rider che del suo stile, così a parità di altezza due riders possono avere stance diversi.
Uno Stance più largo permette di avere più controllo sulla tavola, agevola nelle rotazioni e nei trick ed è il settaggio preferito dai freestyler. Al contrario uno stance più stretto significa più galleggiamento sulla tavola e maggiore fluidità nelle carvate quindi è più adatto al freeride. Uno stance largo viene usato spesso non solo dai freestyler che girano nei park ma anche dai principianti perché aiuta a mantenere una posizione corretta ed a flettere bene le ginocchia. D'altro canto Stance largo significa anche maggiore fatica per le gambe e le ginocchia e scarso galleggiamento in fresca.
Veniamo alla formula magica.
Una formula di base per calcolare lo Stance esiste ed è anche molto semplice, però serve un minimo di "interpretazione":
STANCE = altezza del rider in cm diviso 4 + 15 +/- 2/3cm
Es. rider alto 180cm
180/4 + 15= 60 +/- 2/3cm
Quindi il giusto passo varia da 58 a 62 cm
Il perché dei 4cm di differenza lo vediamo subito.
Come dicevamo prima lo stance può variare in base allo stile del riders. Esempio se ad un riders piace solo scendere le piste con lunghe carvate sceglierà il passo più stretto in modo da lavorare meglio sulle lamine della tavola e mantenere più stabilità. Al contrario un riders Jibboso preferirà avere un passo largo per lavorare meglio sui tip e permettergli di eseguire 360° in andatura spostando semplicemente il peso su un piede o l'altro.
Per chi non è deciso e non sa ancora cosa gli piace fare o fa un po' di tutto la via di mezzo 59/60cm è un buon compromesso.
Consiglio di montare gli attacchi alla stessa boccolatura sia davanti che dietro per mantenere l'assetto originale della tavola. Esempio se si utilizza la boccolatura più esterna per il piede davanti anche l'attacco del piede dietro deve essere montato con la boccolatura esterna.
Scelto lo stance passiamo all'inclinazione degli attacchi. Le possibilità sono veramente molte e oscillano fra le due tipologie principali che sono il duck (angolo dietro in negativo angolo davanti positivo) o entrambi positivi.
La tipologia entrambi i piedi in positivo sta scomparendo, almeno che uno non faccia solo freeride o hard.
Anche ai principianti ormai viene impostato un settaggio a duck fino dalle prime uscite, tanto che il duck è ormai diventato la norma per lo snowboard.
La scelta dell'angolo è molto soggettiva. C'è chi predilige avere gli attacchi con lo stesso angolo ( in positivo e in negativo) chi invece sceglie il piede davanti più inclinato di quello dietro. Per chi non è abituato o è un principiante/intermedio consiglio questa seconda soluzione, soprattutto perché riduce le sollecitazione sul ginocchio posteriore.
Un buon inizio potrebbe quindi essere +15 -12 modificandolo fino a trovare il proprio set preciso.
L'ultimo passo è la centratura longitudinale, che non va affatto sottovalutata. Se hai un numero di piede superiore a 44 prendi in considerazione una tavola wide. E' importante montare l'attacco con lo scarpone per verificare che non sporga in avanti o dietro. Se lo scarpone sporge (di solito succede a chi ha un piede lungo) bisogna girare il disco centrale di 90° e centrare l'attacco con lo scarpone inserito fino a trovare la stessa sporgenza.
Ovviamente seguire tutte queste indicazioni non è facile e spesso si rischia di fare degli errori, ma per fortuna, in cima o in fondo agli impianti ci sono sempre gli attrezzi del mestiere per rimediare ai danni!.
Pubblicato il 23 febbraio 2011 | Blog > Tecnica: SNOWBOARD