Durante tutta la settimana, dalla conferenza stampa del Presidente del Consiglio del 26 aprile fino a ieri sera, è stato tutto un susseguirsi di domande che, per chi come noi fa surf e kitesurf erano sostanzialmente:
Dal 4 maggio potremo tornare i mare a fare surf? E kitesurf? Surf e kitesurf sono sport individuali e quindi sono ammessi? Ma se non abito su una palafitta direttamente sul picco, potrò spostarmi per raggiungere il mio spot? E le spiagge saranno aperte o dovrò saltarle in kiteloop per entrare in acqua?
Il DPCM per la fase 2 (testo integrale del dpcm qui), in sostanza non faceva che sollevare molti dubbi. Tutte domande a cui molti hanno cercato di dare una risposta, inclusi vari avvocati surfisti (ebbene si ne esistono, anche se un film famoso dice il contrario), ma a dire il vero fino a ieri sera qualche dubbio restava. Ma procediamo con ordine.
L’art.1 lettera f recita così:
f) non e? consentito svolgere attivita? ludica o ricreativa all’aperto; e? consentito svolgere individualmente, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, attivita? sportiva o attivita? motoria, purche? comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attivita? sportiva e di almeno un metro per ogni altra attivita?;
Il DPCM del 26 Aprile 2020 apre alla pratica di attività motorie e sportive individuali, e quindi sembrerebbe anche al surf ed al kitesurf. Del resto già lo scorso 28 aprile il Coni aveva inviato al ministro dello sport Vincenzo Spadafora il dossier Lo Sport riparte in Sicurezza redatto dal Politecnico di Torino dal quale emergeva che il rischio contagio durante la pratica di surf e kitesurf è praticamente zero.
Ottimo e allora qual'è il problema?
Il primo scoglio fondamentale era che fino a ieri sera non si capiva se sarebbe stato consentito o meno spostarsi con la propria auto per raggiungere lo spot dove praticare surf o kitesurf. Il secondo scoglio le varie ordinanze locali. Riguardo agli spostamenti, nello stesso decreto si leggeva quanto segue:
a) sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessita' ovvero per motivi di salute e si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purche' venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie; in ogni caso, e' fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; e' in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza;
Per cui non c'era ancora la certezza che fosse ammesso spostarsi con i propri mezzi per raggiungere lo spot. Questa certezza è finalmente arrivata ieri sera con la pubblicazione delle FAQ (disponibili qui), le domande frequenti sulle misure del governo dove si legge.
È consentito fare attività motoria o sportiva?
L’attività sportiva e motoria all’aperto è consentita solo se è svolta individualmente, a meno che non si tratti di persone conviventi. A partire dal 4 maggio l’attività sportiva e motoria all’aperto sarà consentita non più solo in prossimità della propria abitazione. Sarà possibile la presenza di un accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti.
È obbligatorio rispettare la distanza interpersonale di almeno due metri, se si tratta di attività sportiva, e di un metro, se si tratta di semplice attività motoria. In ogni caso sono vietati gli assembramenti.
Al fine di svolgere l’attività motoria o sportiva di cui sopra, è consentito anche spostarsi con mezzi pubblici o privati per raggiungere il luogo individuato per svolgere tali attività. Non è consentito svolgere attività motoria o sportiva fuori dalla propria Regione.
Quindi sì agli spostamenti per raggiungere il proprio spot, ovviamente restando all'interno della propria regione.
Resta purtroppo ancora il secondo scoglio, ovvero il problema delle eventuali ordinanze locali, regionali o comunali che potrebbero disporre la temporanea chiusura delle spiagge, a cui dobbiamo aggiungere le ordinanze delle capitanerie di porto.
Fondamentale dunque informarsi a livello locale attraverso le ordinanze regionali e quelle dei sindaci.
E qui si tratta realmente di districarsi in una giungla di ordinanze. In Liguria ad esempio nonostante le aperture siano già state annunciate dagli amministratori locali, riguardo alla ripresa di surf e sport acquatici, non c'è ancora l’ordinanza regionale che ne confermi la ripartenza.
In Toscana sembra che l’attività sportiva individuale sarà consentita dal 4 maggio come previsto dal Dpcm, e quindi si potrà fare surf salvo restrizioni locali dei singoli comuni. A questo proposito, ad esempio, ad oggi in Versilia l'accesso alle spiagge è consentito, per attività sportiva o motoria, a Viareggio e Lido di Camaiore ma non a Forte dei Marmi, sebbene qui pare che l'amministrazione si sia già espressa favorevolmente alla ripresa del surf.
Nel Lazio, la nuova ordinanza regionale aprirebbe l'accesso alle spiagge a partire dal 6 maggio.
In questa situazione così frammentata e in così rapido mutamento diventa difficile elencare la situazione di tutti gli spot e di tutte le regioni, mentre resta fondamentale la raccomandazione di informarsi bene sulle ordinanze locali prima di recarsi nel proprio spot.
Il nuovo DPCM sarà comunque valido solo fino al17 maggio, dopodichè dipenderà probabilmente anche da quanto riusciremo a comportarci responsabilmente nell’arco di questo periodo.
Dovrebbe essere chiaro che anche laddove surf e kitesurf siano ammessi, dovranno essere sempre praticati nel rispetto del distanziamento sociale ed evitando qualsiasi tipo di assembramento sullo spot.
La birretta con gli amici dopo la sessione, insomma, dovrà ovviamente ancora aspettare parecchio, ma non solo quella. Dovremo assolutamente evitare di trattenerci in spiaggia e comportarci in modo responsabile una volta in acqua. E questo forse nel surf sarà ancor più difficile che nel kitesurf, dove le distanze, una volta in mare, sono facili da tenere, anzi praticamente obbligate. Perchè se è vero che il surf è uno sport individuale dobbiamo anche riconoscere che molto spesso la situazione sulle nostre onde è ben diversa da quel mito che è nell'immaginario comune del surfista da solo in mezzo al mare. Pensateci. Quand'è stata l'ultima volta che avete surfato da soli nel vostro spot?
Pubblicato il 03 maggio 2020 | Blog > News: KITESURF | SURF | WING | SUP